mercoledì 9 luglio 2008

Ma tu nun puo' venì



Ieri sera, prima che iniziasse il concerto-reunion di Pino Daniele a Napoli, avevo deciso di scrivere un post dal titolo "Bello a metà". Mi piaceva l'idea che personaggi come James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tullio de Piscopo, Tony Esposito, per una sera fossero tornati a suonare insieme allo zio Pino, dopo anni di polemiche, accuse, rancori forse mai del tutto sopiti. Una formazione che solo a scandirne i nomi, ricordando l'effetto che faceva, ha sempre generato una scarica di adrenalina in migliaia (milioni?) di appassionati, ben oltre i confini partenopei. Ecco, era bello, per una sera, ricreare quell'alchimia, pur con tutti i limiti dati dall'età e dalla forma dei protagonisti (Pino Daniele in primis). Una festa tra amici, nostalgica come tutte le reunion, ma capace di "smuovere" ancora qualcosa (anche i rifiuti, ha pensato qualcuno al Ministero dell'Ambiente).
Per questo non avevo assolutamente compreso la presenza di Gigi D'Alessio all'evento. Che c'entrava con quella musica, ma soprattutto con quella storia? Poteva anche starci, la carrellata degli "amici" che l'hanno accompagnato in trent'anni di carriera, o comunque esponenti di una napoletanità a lui affine (vedi Avion Travel, un po' meno Nino D'Angelo). Ma lui no, lui ieri sera non doveva esserci. Era, letteralmente, fuori luogo.
Secondo me, dopo quello che è successo quando è salito sul palco, se ne è convinto anche lui.


P.s. Alla fine il concerto è stato gradevole, e incredibilmente la Rai l'ha trasmesso quasi integralmente, con pochissimi e rispettosi intermezzi tra un pezzo e l'altro, e con un livello di retorica mantenutosi sotto il livello di guardia, nonostante Milly Carlucci. Solo un piccolo grande dispiacere: perchè "Un gelato all'equatore" sì, e questa no?

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